S. MAT. DI VIA BOLOGNA

La scuola materna statale di via Bologna 86 è nata nel 1990 da una “costola “della scuola di via San Marino per desiderio della Direttrice Didattica Anna Maria Torre, infatti nell’allora Circolo Didattico S. Francesco da Paola esisteva solo la scuola materna statale di via San Marino.

Per motivi logistici legati alle difficoltà di raggiungere la zona da parte degli abitanti del quartiere di “San Rocco” in concomitanza con la riduzione del numero degli alunni iscritti alla scuola elementare Mameli, cui conseguiva una maggiore disponibilità in termini di ricettività e di spazi, si vennero a creare i presupposti per il distacco di una sezione dal plesso originario.

La scuola nasceva, in origine, con una monosezione formata da due insegnanti, Marisa Caruso e Lupo Maria Angela, coadiuvate da due collaboratrici didattiche, allora denominate “bidelle”, Francesca Picchi e Rossana Migliaccio.

Gli iscritti erano originariamente 28 con una prevalenza di alunni di tre anni.

Si trattava, di fatto, di un’autentica scommessa: si optava per una sede ubicata nel cuore cittadino, accerchiata dal cemento, a scapito di un edificio immerso nel verde e nel silenzio della collina di Granarolo dove i bambini disponevano di ampia area esterna per i momenti ludici. A vantaggio della nuova collocazione giocava comunque una serie di fattori individuabili principalmente nelle infrastrutture legate al trasporto pubblico ed alla comodità rispetto al domicilio degli utenti. Le previsioni di successo dell’iniziativa trovavano conforto nella scarsa competitività nel settore specifico, tenuto conto che in zona operavano esclusivamente una scuola materna comunale ed una privata gestita da religiose. La nostra scuola si poneva, in effetti, come alternativa potenzialmente valida e di buon interesse.

La crescita dell’Istituto è risultata graduale e costante negli anni, nonostante la conclamata contrazione delle nascite: al momento le sezioni ammontano a cinque.

La scuola materna è identificata oggi con la dizione di “scuola dell’infanzia”. Al di là dell’aspetto formale la finalità è rimasta inalterata nel tempo: garantire al bambino il suo benessere psico-fisico attraverso le varie fasi dell’accoglienza, della disciplina del gioco, del “lavoro”, che comunque è sempre “gioco” essendo l’approccio didattico regolarmente preceduto da un’ introduzione affabulatoria avvincente appunto come sa essere l’inizio di una bella storia. Questa, in fondo, è la metafora del nostro percorso didattico: proprio una bella storia vera e fantastica insieme.